E. orbicularis
Le femmine sono sempre più grandi dei maschi. I maschi raggiungono una lunghezza di 15–18 cm
mentre le femmine 20–22 cm. Il piastrone (scudo ventrale) è composto da 12 elementi, ha un colore
giallo sabbia uniforme con scarse venature più scure. Lo scudo dorsale (carapace) è collegato con il
piastrone attraverso legamenti cartilaginei che favoriscono la mobilità di entrambe le parti, è ricoperto
da 5 placche vertebrali, 8 costali e 25 marginali delle quali 1 nucale e 2 caudali. Il carapace è appiattito
e ovale, il colore di fondo è molto variabile, va dal marrone oliva al verde scuro, fino al nero. Negli
esemplari giovani sul carapace è presente una carena centrale che poi scompare completamente con
la crescita. Il colore della pelle, della testa e degli arti va anch’esso dal giallo al verde scuro; anche sulla
pelle sono presenti punteggiature gialle. Le dita sono provviste di unghie e collegate tramite una
membrana interdigitale. La specie è caratterizzata da una coda piuttosto lunga in entrambi i sessi
provvista di un’unghia terminale. La coda, infatti, negli esemplari adulti, misura circa la metà della
lunghezza complessiva dell’animale. Le principali differenze tra le varie sottospecie di E.
orbicularis riguardano le dimensioni, la forma e la colorazione del carapace. In Italia gli esemplari di
dimensioni maggiori provengono dalla Pianura Padana (hanno un colore verde scuro e il carapace
bombato) e dalla Sicilia (colore chiaro), le popolazioni meridionali, invece, hanno di solito dimensioni
più piccole, un colore più chiaro e il carapace più piatto.
Alimentazione
È un animale prevalentemente carnivoro. Si nutre in particolare di lumache, piccoli crostacei, larve di
insetti, molluschi, girini, invertebrati acquatici. Non disdegna tuttavia pesci morti o carogne di altri
animali né vegetazione acquatica come le lenticchie d’acqua e le ninfee. Anche se occasionalmente la
si trova sulla terraferma in cerca di cibo, mangia esclusivamente nell’acqua. Ciò è dovuto al fatto che
può inghiottire soltanto sott’acqua.
Comportamento
Da ottobre a marzo l’E. orbicularis sverna principalmente in acqua, preferibilmente nel fango, in uno
stato di ibernazione pressoché totale in cui l’animale respira assimilando l’ossigeno attraverso
l’epidermide e la cloaca.
In alcuni casi, invece che in acqua, l’E. orbicularis scava la tana nel terreno o tra le radici della
vegetazione, oppure si rifugia tra le rocce, ma sempre in prossimità dell’acqua. Il periodo di ibernazione
termina quando la temperatura dell’acqua raggiunge almeno i 10 °C. Nei paesi africani le Emys sono
attive tutto l’anno. Qualora il caldo intenso dell’estate prosciuga lo specchio d’acqua in cui vivono,
sospendono la loro attività e cercano riparo nelle tane aspettando le piogge.
Le Emys non sono buone nuotatrici rispetto ad altre specie di testuggini acquatiche, tuttavia sono
legate all’ambiente acquatico nel quale trascorrono gran parte del loro ciclo vitale.
Sono animali piuttosto timidi tanto da rifugiarsi in acqua al primo segnale di disturbo. Sono tartarughe
stanziali ed abitudinarie sia per quanto riguarda il territorio di ricerca del cibo che per le zone in cui si
riscaldano al sole (termoregolazione); continuano ad utilizzare le tane e i nidi anche negli anni
successivi. L’E. orbicularis si può spostare lontano dall’acqua fino a qualche chilometro nel periodo
riproduttivo, in cui i maschi vanno in cerca di femmine o le femmine vanno in cerca di un luogo adatto
alla deposizione delle uova. Gli esemplari adulti non hanno predatori naturali, ma i piccoli fino ad un
paio di anni di età possono essere preda di pesci predatori o di uccelli acquatici. In genere
le Emys convivono pacificamente in colonie ma durante il periodo degli amori si possono avere degli
scontri tra i maschi, in ogni caso non cruenti.
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